Bartolo Cattafi

 

"Cominciai a scrivere versi non so come, ero in preda a non so quale ebrezza, stordito da sensazioni troppo acute, dolci...Come in una seconda infanzia cominciai a enumerare le cose amate, a compitare in versi un ingenuo inventario del mondo.... Tutt'intorno lo schianto delle bombe e le raffiche degli Hurricane, degli Spitfire... Me ne andavo nella scolorita campagna nutrendomi di sapori,aromi,immagini; la morte non era un elemento innaturale in quel quadro; era come un pesco fiorito, un falco sulla gallina, una lucertola che guizza attraverso la viottola."

 

OPPIO

Liquido respiro alterno aperto
di liscio mare ferrigno
con pigra una barca là nell'infinito
donde immensa volta di cielos'inarca
E vi si appuntano
i cipressi che salgono dal mare
Neri, tagliando l'orizzonte
spalancano lo spazio
perché l'anima immota lo vachi
oziando nell'oppio dell'ora.

 

Barcellona / L'iniziativa nata nel convegno sul libro dedicato al poeta da Carmelo Aliberti
Parco letterario nel nome di Cattafi

Alberto Nania  

«La proposta di realizzare un parco letterario volto alla salvaguardia e valorizzazione dei beni e dei luoghi in cui il poeta Bartolo Cattafi visse e operò è oggi quanto mai leggittima». Con questa affermazione il primo cittadino del comune di Terme Vigliatore Bartolo Cipriano, in apertura dei lavori del convegno di studi sul tema “Cattafi e la critica più recente”, tenutosi nella sala dell'hotel “Gabbiano” di Marchesana e organizzato dal comune di Terme e dalla Pro Loco, rilancia l'iniziativa da più parti sollecitata del parco cattafiano, esprimendo la volontà di farsi promotore di un piano d'intesa tra i comuni interessati. «E' importante che un comune come Terme Vigliatore – sottolinea il sindaco – acquisti la propria identità culturale. La realizzazione del parco letterario darebbe ad ogni comune dell'area la possibilità di riappropriarsi della propria storia oltre che a diventare un polo d'attrazione con evidenti ritorni economici». I lavori del convegno che hanno preso spunto dall'utima edizione critica curata dal prof. Carmelo Aliberti, dal titolo “Sul sentiero con...Bartolo Cattafi”, sono stati coordinati dal prof. Antonino Grillo dell'università di Messina, il quale ha sottolineato l'importanza del lavoro di Aliberti, ritenendolo tra i saggi critici più interessanti e completi che collocano finalmente il poeta barcellonese nel giusto posto nella storia della poesia italiana del secondo Novecento. Il prof. Aliberti prende in esame, con acume e sincera partecipazione, (scrive lo stesso Angelo Manuali nella prefazione) tutta la vicenda umana e letteraria del poeta siciliano, scomparso nel 1979 a 57 anni. Il prof. Gino Rando, docente presso l'Università di Messina si è quindi soffermato sui rapporti tra Cattafi e Pasolini, omessi spesso dalla critica. «La poetica cattafiana è bipolarista - ha detto Rando - tanto realistica e descrittiva quanto simbolica e speculativa. Lo definisce come l'ultimo dei petrarchisti». Sulla dicotomia nei confronti di qualunque evento simbolico legato alla vita del poeta si è detto concorde anche il prof. Aldo Gerbio dell'università di Palermo: «Cattafi è un poeta esistenzialista la cui vita fu vissuta sempre in continua tensione». In conclusione, il prof. Gino Trapani del liceo classico di Bacellona ha posto l'accento sull'aspetto antimeridionalista del poeta che rimase volutamente fuori dal coro dei dibattiti letterari milanesi, dichiarandosi contro il neorealismo. La serata è stata inframezzata dalle letture della prof. Giuseppina Lanza. Le opere ispirate a Cattafi di Paolo De Pasquale e Nino Abbate sono state esposte per l'occasione. I due artisti sfruttando al massimo la loro sapiente abilità hanno saputo estrinsecare il pensiero poetico di Bartolo Cattafi nelle loro opere, riuscendo a rappresentare i momenti salienti dell'attività del poeta barcellonese. Cattafi come Quasimodo dunque? Adesso bisognerà passare dalle parole ai fatti e far si che l'iter burocratico del “parco” si compi il più presto possibile. E in tal senso sarà fondamentale che le autorità preposte operino in sinergia al fine di sviluppare le varie fasi del progetto così come previsto dalla normativa, evitando conflitti di poteri e di attribuzioni e impegnandosi esclusivamente per far sì che, così come è avvenuto per altre personalità della cultura siciliana, anche il nome di Bartolo Cattafi assuma quella rilevanza che si addice a un grande poeta.   

Gazzetta del Sud, January 6, 2001

 

 

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